Uno dei sintomi più ricorrenti è la perdita totale o parziale della forza (ad un arto,
alla metà del corpo o ad entrambi gli arti inferiori).
Il disturbo si presenta spesso all’improvviso o con una rapida
progressione, passando nel giro di qualche giorno, a volte di ore, dalla lieve debolezza alla
completa perdita di forza.
Altre volte il disturbo è molto più lento e più insidioso, inizia come eccessiva stanchezza dopo
attività fisica protratta come una lunga passeggiata, può cessare dopo un breve riposo,
per ripresentarsi in circostanze analoghe.
I disturbi motori possono corrispondere a placche situate sia nel cervello che nel midollo spinale.
Lesioni del cervelletto
I disturbi che riguardano il cervelletto, e le sue afferenze si manifestano con alterazioni della velocità, dell'ampiezza e della forza dei movimenti. Il cervelletto è preposto al mantenimento dell'equilibrio e dei movimenti coordinati occhi-testa-collo, coordina i movimenti del tronco e delle gambe, esercita il controllo sui movimenti finemente coordinati degli arti, in particolare di quelli superiori.
Le lesioni demielinizzanti nella Sclerosi Multipla possono essere localizzate in qualunque parte della sostanza bianca cerebellare.
SINTOMI CEREBELLARI
Segno
Descrizione
Atassia
Barcollamento, andatura a
base allargata
Scomposizione del movimento
Incapacità di effettuare
in sequenza appropriata atti fini e coordinati
Disartria
Incapacità di articolare
le parole in modo appropriato, con farfugliamento e composizione inappropriata
delle frasi
Adiadococinesia
Incapacità di effettuare
movimenti rapidi e alternati
Dismetria
Incapacità di controllare
l'ampiezza del movimento
Ipotonia
Diminuzione del tono muscolare
Nistagmo
Oscillazione rapida e involontaria
dei globi oculari in direzione orizzontale, verticale o rotatoria con la componente
veloce massima verso la sede della lesione cerebellare
Parola scandita
Enunciazione lenta con tendenza
a esitare all'inizio della parola o della sillaba
Tremore
Movimento ritmico, alternante
e oscillatorio di un arto mentre questo si avvicina a un bersaglio (tremore
intenzionale) o della muscolatura prossimale mentre si tenta di mantenere
una postura o un peso (tremore di mantenimento)
I sintomi motori e del coordinamento
Sono causati soprattutto da demielinizzazione della sostanza bianca del midollo spinale, associata frequentemente a coinvolgimento delle piramidi bulbari, del ponte, dei peduncoli cerebrali e della sostanza bianca dei centri semiovali.
Sovente è presente spasticità, cioè aumento del tono muscolare (ipertono) che fa sì che
i muscoli siano sempre un po’ contratti, associata ad una riduzione
della forza muscolare e talvolta con delle alterazioni dell’equilibrio
e della coordinazione dei movimenti.
Le alterazioni del movimento possono
colpire anche i muscoli della bocca, della lingua e della laringe, causando
delle difficoltà nel linguaggio, ossia difetti di pronuncia e del ritmo.
Gli stessi disturbi motori possono anche causare disfagia, cioè difficoltà
nella deglutizione che, soprattutto nelle fasi più avanzate della malattia,
può provocare soffocamento.
Il tremore
Il tremore della Sclerosi Multipla ha degli aspetti caratteristici, del tutto
differenti da altri tipi di tremore quale quello che si può avere in altre malattie neurologiche
come la malattia di Parkinson.
Il tremore nella SM si rendeevidente quando l’ammalato cerca di compiere un gesto di precisione.
Il disturbo deriva dal cattivo funzionamento dei fasci nervosi che hanno sede nel cervelletto.
Questo organo regola la coordinazione dei movimenti e rende il movimento fluido e armonioso. Il tremore è dovuto al continuo tentativo di “aggiustare” i movimenti fra diversi gruppi di muscoli.
Talora questo disturbo può diventare particolarmente
invalidante: la persona non riesce a mangiare autonomamente o a
compiere altri movimenti non perché gli manchi la forza, ma
perché gli manca la capacità di coordinare fra loro i vari muscoli che devono compiere una determinata azione. Il tremore può coinvolgere anche i muscoli che regolano la fluidità della voce, di
conseguenza la parola diventa spezzettata, impastata, scandita.
I disturbi della deglutizione
Compaiono con una certa frequenza nelle fasi avanzate della malattia e sono caratterizzati dalla difficoltà a ingoiare cibi.
L’alterazione è dovuta alla disfunzione delle vie nervose che regolano lanchiusura e l’apertura della faringe.
In questi casi si insegnano alla persona o ai suoi familiari delle manovre semplici
che evitano che il cibo o l’acqua finiscano nelle vie aree con gravi conseguenze.
Nei casi in cui il disturbo è particolarmente grave, si può attuare un’alimentazione artificiale.
Disturbi del movimento
Il movimento volontario è controllato da tre componenti fondamentali del sistema nervoso:
i fasci corticospinali (piramidali), che passano lungo le piramidi midollari per connettere la corteccia cerebrale ai centri motori inferiori del tronco cerebrale e del midollo spinale;
i gangli della base (nucleo caudato, putamen, globus pallidus e substanzia nigra, sistema extrapiramidale, che formano il sistema extrapiramidale), un gruppo di strutture di connessione situate in profondità nel proencefalo, le cui efferenze sono principalmente dirette attraverso il talamo verso la corteccia cerebrale;
il cervelletto che è il centro della coordinazione motoria.
Le lesioni del sistema corticospinale si manifestano con deficit di forza eparalisi soprattutto a carico dei movimenti volontari distali, segno di Babinski e, spesso, spasticità (aumento del tono muscolare e dei riflessi tendinei profondi).
La spasticità secondaria a Sclerosi Multipla, particolarmente fastidiosa, può essere spesso ridotta con la somministrazione di baclofen. Tuttavia tale trattamento non migliora la forza volontaria.
I disturbi dei gangli della base (disturbi extrapiramidali) provocano movimenti involontari (discinesia), che producono aumento (ipercinesia) o diminuzione (ipocinesia) dei movimenti e modificazioni del tono muscolare e della postura.
Lesioni midollari
Provocano perdite parziali della funzione motoria e sensitiva. Deficit di forza e torpore agli arti.
I movimenti volontari diventano difficoltosi.
Il tipo di alterazione dipende dalla sede anatomica della lesione.
Nel caso siano coinvolte le colonne posteriori si avrà perdita della propiocezione, della pallestesia e della sensibilità tattile epicritica.
Nel caso dei fasci spinotalamici saranno compromesse la sensibilità tattile, fine e non termica e dolorifica.
I problemi sfinterici
Il disturbo sfinterico più frequente è la stipsi, che è la conseguenza di una serie di fattori.
Oltre ad un perdita di funzionalità nell’innervazione della muscolatura dello sfintere anale, esiste
anche una globale disfunzione del sistema neurovegetativo che regola la progressione del contenuto intestinale verso la sua
destinazione naturale.
Il disturbo può essere aggravato dalla diminuzione dell’attività fisica e da un’eventuale alimentazione impropria.
Un'alimentazione corretta con un buon contenuto di liquidi può alleviare il problema.
I disturbi sessuali
Presenti sia negli uomini che nelle donne, i disturbi sessuali sono
generalmente poco rilevati, sia perché il medico tende ad indagarli
poco sia perché gli ammalati ne parlano con molta difficoltà.
Negli uomini il disturbo più frequente è la difficoltà a mantenere l’erezione, mentre nella
donna è frequente una diminuzione della sensibilità vaginale.