Mitoxantrone
Riassunto delle
Caratteristiche del Prodotto
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
MITOXANTRONE
EBEWE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
1
ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 2 mg di mitoxantrone
(come cloridrato); 1 flaconcino da 5 ml di concentrato per soluzione per
infusione contiene 10 mg di mitoxantrone (come
cloridrato); l flaconcino da 10 ml di concentrato per soluzione per infusione
contiene 20 mg di mitoxantrone (come cloridrato).
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Concentrato
per soluzione per infusione.
Soluzione limpida, di colore blu, libera da particelle.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Il Mitoxantrone è indicato nel trattamento del carcinoma meta
statico della mammella, del linfoma non-Hodgkin, e
della leucemia acuta non linfocitica negli adulti, in
monoterapia o in associazione con altri farmaci
antitumorali.
Dolore da cancro della prostata avanzato refrattario al trattamento ormonale,
in combinazione con basse dosi di cortisteroidi,
qualora il trattamento analgesico attuato sia insufficiente o non appropriato.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Adulti
e Anziani: Carcinoma metastatico della mammella, linfoma non Hodgkin: Dosaggio in monoterapia:
la dose iniziale consigliata di mitoxantrone in monoterapia è di 14 mg/m2 di superficie corporea, da
somministrare per iniezione endovenosa singola che può essere ripetuta 21
giorni dopo la somministrazione se la conta leucocitaria e piastrinica hanno
raggiunto livelli accettabili.
Si raccomanda una dose iniziale inferiore (12 mg/m2 o meno) nei pazienti con
riserve inadeguate di midollo osseo, dovute, ad esempio, a trattamenti
chemioterapici precedenti o a condizioni generali precarie.
Cambiamenti nella posologia e nei tempi delle successive somministrazioni
devono essere determinati dal giudizio clinico in base al grado
e alla durata della mielodepressione.
Il mitoxantrone non va somministrato a pazienti che
hanno neutrofili < 1500/mm3 e/o piastrine < 25000/mm3.
Terapia di associazione: Il mitaxantrone è stato somministrato quale parte di una
terapia di associazione.
Nel carcinoma metastatico della mammella, le associazioni del mitoxantrone con altri farmaci citotossici, inclusi la ciclofosfamide e il 5.Ruorouracile oppure metotrexato e mitomicina C, si
sono dimostrate efficaci.
Per informazioni sulle modifiche della posologia e sulla somministrazione, si
deve fare riferimento alla letteratura.
In linea generale, quando il mitoxantrone viene
impiegato in associazione chemioterapica con un altro farmaco provvisto di
effetti mielodepressivi, la dose iniziale deve essere
ridotta di 2.4 mg/m2 rispetto a quella raccomandata per l’uso in monoterapia; la dose successiva, come riportato nella
tabella, dipende dal grado e durata della mielodepressione.
Leucemia acuta non linfocitica: Dosaggio in monochemioterapia in recidiva: la dose raccomandata per
indurre la remissione è di 12 mg/m2 di superficie corporea al giorno,
somministrati per via endovenosa per 5 giorni consecutivi (in totale 60 mg/m2).
Negli studi clinici in cui è stato impiegato un dosaggio di 12 mg/m2 al giorno
per 5 giorni, i pazienti hanno ottenuta una remissione completa
quale risultato del primo ciclo di somministrazione.
Dolore da cancro della prostata ormono-refrattario: 12
mg/m2 somministrati per infusione endovenosa di breve durata, a intervalli di
21 giorni, in combinazione con 10 mg di prednisone
somministrati per via orale.
la seguente tabella è suggerita come guida all’aggiustamento
del dosaggio, nel trattamento del dolore da cancro
della prostata ormono-refrattario: Conta delle cellule
ematiche prima della somminisfrazionesuccessiva
Leucociti Granulociti Piastrine Aggiustamento del dosaggio nel ciclo successivo
>3 x 109 / L e >1,5 x 109 / L e > 150 x 109 / L e Nessun aggiustamento
del dosaggio <3 x 109 / L e <1,5 x 109 / L e < 150 x 109 / L e
Differire di una settimana l’inizio del ciclo successivo fino a quando non si
raggiungono i valori richiesti Conta delle cellule ematiche al nadir (10.14
giorni dopo la somministrazione Granulociti Piastrine
Aggiustamento del dosaggio nel ciclo successivo >0,5 x 109 / L o > 50 x
109 / L Diminuire la dose di 2mg/m2 <1,0 x 109 / L o < 100 x 109 / L Con
minima tossicità non ematologia: aumentare la dose di 2mg/m2 Terapia di
associazione: Il mitoxantrone è stato usato in regimi
di associazione per il trattamento della leucemia acuta non linfocitica
(ANLL).
la maggior porte dell’esperienza clinica riguarda l’associazione di mitoxantrone con citarabina, che
ha avuto successo sia nel trattamento primaria dell’ ANLL che in recidiva.
Per l’induzione in pazienti non precedentemente trattati, uno schema
terapeutico efficace è stato quella con 10.12 mg/m2 e.v.
di mitoxantrone per 3 giorni, associato a 100 mg/m2
di citarabino e.v.
per 7 giorni (per infusione continua).
Quando ritenuto opportuno dai medici curanti, questo regime è stato seguito da
una seconda induzione e da cicli di consolidamento.
Negli studi clinici, la durata della terapia di induzione e dei cicli di
consolidamento con mitoxantrone è stata ridotta a 2
giorni e quella con citarabina a 5 giorni.
In ogni caso, eventuali modifiche al sopra citato regime devono essere eseguite
dai medici curanti a seconda dei fattori individuali del paziente.
Efficace si è dimostrata anche l’ associazione di mitoxantrone ed etoposide nei
pazienti con recidive o in quelli risultati refrattari alla chemioterapia
convenzionale primaria.
l’uso di mitoxantrone in
associazione sia con etaposide che con altri agenti
citotossici può dar luogo a più marcata mielodepressione
che non quella del solo mitoxantrone.
Gli aggiustamenti posologici devono essere eseguiti,
se del caso, dal medico curante, tenendo presenti tossicità, risposta e
caratteristiche del singolo paziente.
Nei pazienti con test di funzione epatica anormale potrebbe essere necessario
un aggiustamenta posologico.
Nei pazienti epatopatici deve essere esercitata cautela.
Nei pazienti con nefropotie deve essere esercitata
cautela (vedi sezione 5.2 Proprietà Farmacocinetiche).
Per informazioni su regimi posologici specifici, si
deve far riferimento ai dati della letteratura.
Bambini e adolescenti: l’esperienza nell’uso di mitoxantrone
nella cura dello leucemia pediatrica è limitata, al momento non possono essere
fornite raccomandazioni relative alla posologia in questa popolazione di
pazienti.
Metodo di somministrazione: Solo per uso endovenoso Il prodotto deve essere
diluito prima dell’uso (vedi sezione 6.6 Istruzioni per l’uso, la manipolazione
e lo smaltimento.
Occorre prestare attenzione onde evitare che il mitoxantrone
venga a contatto con la cute, le mucose o gli occhi.
In caso di stravaso, lo somministrazione deve essere immediatamente sospesa e
ricominciata in un’ altra vena.
le proprietà non vescicanti del mitoxantrone riducono
al minimo il rischio di gravi reazioni locali in seguito a stravaso.
Vedi sezioni 6.2 Incompatibilità, e 6.6 Istruzioni per l’uso, la manipolazione
e lo smaltimento.
04.3 Controindicazioni
Impiego
in pazienti con grave depressione midollare.
Ipersensibilità al mitoxantrone o uno qualsiasi degli
eccipienti Allattamento.
Per la gravidanza vedi sezione 4.6 Gravidanza e allattamento.
Non per uso intratecale.
Non per uso intra-arterioso.
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
Il mitoxantrone è un farmaco attivo citotossico che va usato
solo sotto la supervisione di uno specialista in oncologia con adeguata
strumentazione per il monitoraggio clinico e
laboratoristico durante e dopo il trattamento.
Al pari degli altri agenti citotossici, il mitoxantrone
va maneggiato con cautela.
Durante il trattamento deve essere praticato un regolare monitoraggio dei parametri
clinici ematologici e biochimici.
Nel corso del trattamento vanno eseguiti esami emocromocitometrici completi
seriati.
In base ai risultati di tali esami possono rendersi necessari aggiustamenti posologici.
Il mitoxantrone va usato con cautela nei pazienti mielodepressi o in condizioni generali precarie.
Si consiglia di eseguire più spesso l’esame emocromocitometrico, prestando
particolare attenzione al numero di neutrofili.
Nei pazienti precedentemente trattati con chemio o radioterapia estese e in quelli
debilitati, la mielodepressione può essere più grave
e prolungata.
Sono stati riportati casi di alterazioni funzionali cardiache, tra cui
insufficienza cardiaca congestizia e riduzione della frazione di eiezione del
ventricolo sinistro.
la maggior parte di questi casi riguardano pazienti precedentemente trattati
con derivati delle antracicline o con rodioterapia mediastinica/toracica, o alletti da
cardiopatie preesistenti.
Si raccomanda che i pazienti di queste categorie siano trattati con mitoxantrone a dosaggio citotossico pieno.
Tuttavia, in questo tipo di pazienti è richiesta una ancor maggiore attenzione,
e fin dall’inizio del trattamento si raccomanda l’esecuzione di accurati e
regolari esami della funzione cardiaca.
Un’ attenzione particolare deve essere poi riservata ai pazienti
precedentemente trattati con una dose cumulativa massima di antracicline
(es.
Doxorubicina e Daunorubicina).
Poiché l’esperienza relativa ai trattamenti di lunga durata con mitoxantrone è al momento limitata, si consiglia di
effettuare esami della funzione cardiaca anche nei pazienti che non presentano
Fattori di rischio identificabili, quando nel corso della terapia si sia
raggiunta una dose cumulativa del farmaco superiore a 160 mg/m2.
Un’ attenta supervisione è consigliata nel trattamento di pazienti con
insufficienza epatica grave, edema, ascite o versamento pleurico.
Per i pazienti con danno epatico deve essere esercitata cautela, fare
riferimento alla sezioni 4.2 Posologia e modalità di somministrazione, e 5.2
Proprietà farmacocinetiche.
Contenuto di sodio per iniezione: 10 mg/5 ml: 0,739 mmoli
20 mg/10 ml: 1,478 mmoli.
Di tale contenuta si deve tener conto nei pazienti a dieta sodica controllata.
Il paziente deve essere informato che il mitoxantrone
può conferire alle urine una colorazione blu- verde nelle 24 ore che seguono lo
somministrazione.
Occasionalmente è stata riportata una colorazione blu di cute e unghie.
Molto raramente può aversi una colorazione blu delle sclere, peraltro
reversibile.
Nel trattamento della leucemia può verificarsi iperuricemia, in conseguenza
della rapida lisi delle cellule tumorali provocata dal mitoxantrone.
Monitorare i livelli sierici di acido urico e
istituire, prima di iniziare lo terapia antileucemica, un trattamento ipouricemizzonte.
Le infezioni sistemiche vanno trattate contemporaneamente alla terapia con mitoxantrone o immediatamente prima del suo inizio.
Non vi sono dati riguardanti la somministrazione di mitoxantrone
per una via diversa da quella endovenoso.
Non è stata accertata la sicurezza dell’uso per via intratecale.
la vaccinazione può essere inefficace se eseguita durante la terapia con mitoxantrone.
Quella con vaccini vivi è da evitare.
le pazienti in età fertile e i loro partner devono essere messi al corrente di
evitare lo gravidanza e usare mezzi contraccettivi per almeno i sei mesi
successivi al termine della terapia (vedi anche 4.6 Uso in gravidanza e durante
l’allattamento).
04.5 Interazioni
L’associazione
con altri Farmaci provvisti diattività mielodepressiva può aumentare la mielotossicità
del mitoxantrone e/o quella dei composti
somministrati in concomitanza.
La combinazione di mitoxantrone e farmaci
potenzialmente cardiotossici (ed es., altre antracicline) aumenta la cardiotossicità.
Gli inibitori della topoisomerasi Il, incluso il mitoxantrone, in associazione con altri farmaci
antineoplastici e/o con lo radioterapia, sono stati associati allo sviluppo di
leucemia mieloide acuta (AML) o di sindrome mielodisplastica
(MDS)(vedi anche 4.8 Effetti indesiderati).
04.6 Gravidanza e allattamento
Non
esistono studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza.
Gli studi preclinici hanno dimostrato tossicità
riproduttiva, mutogenicità e carcinogenicità
(vedi sezione 5.3 Dati preclinici di sicurezza)
indicative di un potenziale rischio per l’uomo.
Per quanto riguarda lo teratogenicità,
gli studi negli animali sono insufficienti, e il potenziale rischio per l’uomo non è noto.
Il mitoxantrone non va somministrato alle gestanti, e
in particolare durante il primo trimestre della gravidanza.
Se il farmaco viene somministrato in gravidanza o se lo paziente rimane incinta
mentre sta assumendo il farmaco, questa va messa al corrente dei potenziali
pericoli per il feto.
Le donne in età fertile e i loro partner devono essere avvertiti di evitare
gravidanze e di usare uno efficace contraccezione durante lo terapia, e per
almeno sei mesi dopo che questa è terminata.
Il mitoxantrone viene escreto nel latte umano, e
concentrazioni significative (18 ng/ml) sono state osservate per 28 giorni dopo
l’ultima somministrazione.
A causa delle potenziali gravi reazioni avverse del mitoxantrone
nei bambini, il farmaco non va impiegato durante l’allattamento (vedi
sezione 4.3 Controindicazioni), che deve essere sospeso prima di iniziare lo
terapia.
L’allattamento rappresenta una controindicazione (vedi 4.3).
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e
sull'uso di macchine
A
causa dei possibile effetti indesiderati, il mitoxantrone
può compromettere lo capacità di guidare veicoli e usare macchine.
04.8 Effetti indesiderati
Sangue
e sistema linfatico: Molto frequenti 1 > 1/10): leucopenia
transitoria con nadir 10.13 giorni dopo il trattamento (leucopenia
grave nel 6% dei casi), trombocitopenia (piastrinopenia
grave nell’ 1 % dei casi).
Frequenti (> 1/100): anemia.
Rari (> 1/10.000; <1/1.000): patologie maligne secondarie: leucemia
acuta.
La mielodepressione è una reazione avversa
dose-limitante dovuta al mitoxantrone.
La depressione midollare può essere più marcata e protratta in pazienti
precedentemente trattati con chemio o radioterapia.
Gli inibitori della topoisomerasi Il, incluso il mitoxantrone, in associazione con altri farmaci
antineoplastici e/o con lo radioterapia, sono stati associati allo sviluppo di
leucemia mieloide acuto (AML) o di sindrome mielodisplastica
(MDS) (vedi anche 4.5 Interazioni).
Sistema nervoso: Frequenti (> 1/100): Sono stati riportati effetti
collaterali neurologici aspecifici quali sonnolenza, nevriti, confusione,
convulsioni, ansia e lievi parestesie.
Occhio: è stata segnalata colorazione blu reversibile delle sclere.
Congiuntivite.
Cuore: Frequenti (> 1 /100): Riduzione asintomatica della frazione di
eiezione del ventricolo sinistro (nel 2,6% dei casi con uno dose cumulativa di
140 mg/mL) e cambiamenti transitori dell’ECG dopo
trattamento o lungo termine.
Aritmia.
Infrequenti (> 1/1.000; < 1 /100) Insufficienza cardiaca dopo trattamento
di lunga durato (nel 2,6% dei casi con una dose cumulativa di 140 mg/mL).
La funzione cardiaca va monitorata nei pazienti che ricevono> 160 mg/m2 del
farmaco.
I soggetti già sottoposti in passato a trattamento con antracicline
o altri farmaci antitumorali cardiotossici e/o o
radioterapia mediastinica, e quelli affetti da malattie cardiovascolari hanno
un più elevato rischio cardiaco.
Sono stati riportati casi di cardiomiopatia e di reazioni anafilattiche/anafilattoidi (incluso lo shock).
Respiratori, toracici e mediastinici: Frequenti: Rinite.
Infrequenti (> 1/1.000; <1/100): Dispnea Gastrointestinali: Molto comuni
(> 1/10): Lievi nausea e vomito in circa il 50% dei pazienti (gravi nell’ 1
% dei casi), stomatite, diarrea, dolori addominali e anoressia, stipsi, mucosite, alterazioni del gusto.
Infrequenti(> 1 /1.000; < 1 /100): emorragie gastrointestinali.
Epatabiliari: Infrequenti (> 1 /1.000; < 1
/100): aumento dei valori degli enzimi epatici.
Cute e tessuto sottocutaneo: Molto comuni (>1/10): Alopecia di grado l-Il in circa il 50% dei pazienti (l’alopecia grave è
rara).
Non comune è una alterazione transitoria del colorito cutaneo.
Rari (> 1 /10.000; < 1 /1.000): Necrosi in seguito a stravaso.
Flebite.
A volte sono stati riportati rash, onicolisi, colorazione blu della cute e delle unghie, e
distrofia ungueale.
Reni e vie urinarie: Frequenti (> 1/100): alterazione del colorito delle
urine entro 24 ore dalla somministrazione.
Infrequenti (> 1/1.000; <1/100): Aumento della creatininemia
e dell’azotemia.
Apparato riproduttivo e mammelle: Frequenti: (<1/100; > 1 /10):
Amenorrea.
Disturbi generali e reazioni nel sito della infusione: Infrequenti (> 1
/1.000; < 1/100): Reazioni allergiche (ad es., esantema, dispnea,
ipotensione), debolezza e febbre.
Molto rari (l > 1 /10.000: ) shock anafilattico.
Una sindrome oncolitica (caratterizzato da iperuricemio, iperpotassiemia, iperfosfatemia e ipocalcemia) è stato osservata raramente
in corso sia di monoterapia con mitoxantrone
che di chemioterapia di combinazione.
è stato riportato stravaso nel sito della infusione, che può provocare eritema,
gonfiore, dolore, bruciore e/o alterazione del colorito cutaneo (blu).
Lo stravaso può dar luogo a necrosi dei tessuti, con conseguente necessitò di
ricorso a débridement chirurgico e trapianto di cute.
Nel sito della infusione sono state descritte anche flebiti.
Nei pazienti leucemici, il quadro degli effetti collaterali è generalmente
simile, sebbene questi siano più frequenti e più gravi, e in particolare stomatiti e mucositi.
04.9 Sovradosaggio
Non
esiste un antidoto specifico per il mitoxantrone.
Tossicità o carico dei sistemi emopoietico, gastrointestinale, epatico o renale
può manifestarsi in relazione al dosaggio somministrato e alle condizioni
fisiche del paziente.
In casi di sovradosaggio il paziente va monitorato da vicino e il trattamento
deve essere sintomatico e di supporto.
In rare occasioni si sono avuti casi fatali, quale risultato di leucopenia grave e infezione in pazienti cui erano stati
somministrati accidentalmente iniezioni in bolo di mitoxantrone
in dosi 10 volte superiori a quelle raccomandate.
Mitoxantrone Sterile Concentrato si lega in larga
misura ai tessuti, per cui è improbabile che lo dialisi peritoneale o
l’emodialisi siano efficaci nel trattamento dell’overdose.
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Gruppo
farmacoterapeutico: antracicline
e sostanze correlate.
Codice ATC: L 01 DB 07 Il mitoxantrone è un derivato antracenedionico che si lega al DNA del nucleo.
L’esatto meccanismo di azione non è stato ancora completamente chiarito.
Il farmaco ha effetto citotossico su cellule umane in coltura proliferanti e non
proliferanti, e ciò indica che il mitoxantrone non è
specifico del ciclo cellulare.
Il mitoxantrone può essere somministrato in
associazione con numerosi altri agenti citostatici e con i glucocorticoidi.
In questo caso gli effetti sulla funzione midollare e sulla mucosa
gastrointestinale sono maggiori, ma reversibili.
Ciò può essere evitato per mezzo di un adeguato aggiustamento posologico.
Non sono state riscontrate reazioni avverse serie o inattese agli altri farmaci
somministrati contemporaneamente.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Nei
pazienti che ricevono mitoxantrone per via
endovenosa, gli studi di farmacocinetica hanno evidenziato una clearance plasmatica trifasica.
La distribuzione nei tessuti è rapida ed estesa.
Legame proteico: il mitoxantrone ha un legame
proteico del 78% circo.
Il mitoxantrone viene escreto attraverso i sistemi
renale ed epatobiliare.
Soltanto il 20-32% della dose somministrata è risultato eliminata nei primi 5
giorni 16.11 % con le urine, 13.25% con le feci).
Del materiale recuperato nelle urine il 65% era rappresentato da mitoxantrone immodificato, mentre
il restante 35% era costituito essenzialmente da due metaboliti inattivi e dai
loro glucoroconiugati.
Circa i due terzi sono stati escreti nelle prime 24 ore.
L’eliminazione del farmaco è lenta, con un’emivita media di 12 (range 5.18) giorni, e concentrazione tessutali persistenti.
Valori di emivita simili sono stati ottenuti sia nei pazienti che ricevevano
una singola dose di mitoxantrone ogni 21 giorni sia
in quelli che venivano trattati per 5 giorni consecutivi ogni 21 giorni.
05.3 Dati preclinici
di sicurezza
Tossicologia
riproduttiva: la somministrazione endovenosa a ratte gravide di mitoxantrone in dosi pari o circa 1/500 di quelle usate
nell’uomo (in mg/m2) ha provocato basso peso dei feti alla nascita e ritardo di
sviluppo dei reni.
Nel coniglio, il mitoxantrone ha dato origine a parti
prematuri in dosi pori a 1/100 di quelle impiegate nell’uomo.
Nei ratti, il mitoxantrone non ha reazioni avverse
sullo fertilità maschile o femminile.
Mutagenicità: Il mitoxantrone
si è dimostrato mutageno nei test su sistemi sia di batteri che di mammiferi in
vitro.
In vitro in epatociti di ratto e in cellule ovariche di criceto cinese, e in
vivo nel midollo osseo di ratto, il mitoxantrone ha
prodotto effetti clastogenici.
Cancerogenicità: Il mitoxantrone, somministrato per
via endovenosa a intervalli di 21 giorni, ho provocato aumento di incidenza di
fibromi e tumori del canale uditivo esterno nei ratti e nei topi e di adenomi epatocellulari nei topi maschi in dosi pari a 2/100-3/100
di quelle impiegate nell’uomo (in mg/m2).
I dati sugli animali sono troppo limitati per giustificare conclusioni riguardo alla teratogenicità.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Sodio
cloruro; sodio acetato; acido acetico glaciale; sodio solfato; acqua per
preparazioni iniettabili.
06.2 Incompatibilità
Il mitoxantrone non deve essere miscelato con eparina nella
stessa infusione, in quanto si può formare del precipitato.
Il mitoxantrone non deve essere miscelato con altri
farmaci nella stesso infusione.
06.3 Periodo di validità
Confezioni
per la vendita: 2 anni (primo della ricostituzione).
Soluzioni diluite: 24 ore a 2.8 ‘C.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Il
prodotto non richiede particolari condizioni di conservazione.
stata dimostrato per 24 ore a temperatura ambiente.
Da un punto di vista microbiologico, il prodotto diluito deve essere usato
immediatamente.
Qualora non venga usato immediatamente, dei tempi di conservazione del prodotto
pronto per l’uso e delle condizioni precedenti il suo
impiego è responsabile chi lo utilizzo, e comunque il prodotto diluito deve
essere conservato allo temperatura di 2.8 ‘C per non più di 24 ore, a meno che
lo diluizione non sia avvenuta in condizioni di asepsi controllate e validate.
Vedi sezione 6.6 Istruzioni per l’uso, lo manipolazione e lo smaltimento.
Non refrigerare o congelare.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Flaconcino
in vetro chiaro (Tipo I) con un tappo grigio rivestito in teflon con ghiera di
alluminio.
Flaconcino da 5 ml: 10 mg di mitoxantrone; Flaconcino
da 10 ml: 20 mg di mitoxantrone.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Il mitoxantrone Ebewe va diluito in
almeno 50 ml di una delle seguenti soluzioni per infusione endovenoso: sodio
cloruro 0,9%, glucosio 5%.
Somministrare lo soluzione così ottenuto in non meno di 3 minuti attraverso i
deflussori o flusso libero per infusione endovenosa delle sopra citate
soluzioni.
Il mitoxantrone non deve essere miscelato con altri
farmaci nella stessa infusione.
Si deve prestare attenzione onde evitare che il mitoxantrone
vengo o contatto con la cute, le mucose o gli occhi.
I flaconcini vanno mantenuti in posizione eretta per evitare che gocce di mitoxantrone rimangono nel tappo durante la preparazione e
portino a una potenziale aerosolizzazione della
soluzione.
Come per altri composti potenzialmente citotossici, occorre prestare attenzione
nella manipolazione del mitoxantrone (guanti,
maschera, grembiule).
Deve essere evitato il contatto con lo cute e le mucose.
Se il mitoxantrone va a contatto con la pelle lavare
con acqua.
Le donne in stato di gravidanza del gruppo, devono essere escluse dal lavoro
con questi medicinali.
Smaltimento delle perdite: In caso di versamento di mitoxantrone
su macchinari o superfici ambientali viene raccomandata la seguente procedura
di bonifico.
Preparare una soluzione al 50% di candeggina fresca concentrato (circa il
10.13% di cloro disponibile) (tutte le marche contengono o sodio ipoclorito o
calcio ipoclorito) in acqua.
Inumidire dei panni assorbenti nello soluzione di candeggina e applicarli sul
liquido versato.
Il versamento sarà reso innocuo quando il colore blu risulterà completamente
eliminato.
Raccogliere i panni umidi con tessuti asciutti.
Lavare la superficie interessato con acqua e assorbire con panni asciutti.
Durante l’intera procedura va indossato l’equipaggiamento protettivo.
Tutti gli oggetti contaminati con il mitoxantrone (ad
es., siringhe, aghi, tessuti, ecc.) devono essere trattati come rifiuti tossici
e smaltiti in conformità con i requisiti di legge in materia.
Viene raccomandato l’incenerimento.
Osservare le linee guida per la manipolazione di farmaci citotossici.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE
IN COMMERCIO
Ebewe
Italia S.r.l.
Viale SS.
Pietro e Paolo 56 00144 Roma
08.0 NUMERO DI
AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
1
flaconcino da 5 ml: AIC 036111019/M l flaconcino da 10 ml: AIC 036111021/M
09.0 REGIME DI
DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO
DELL'AUTORIZZAZIONE
01/09/2004
11.0 TABELLA DI
APPARTENENZA DPR 309/90
12.0 DATA DI REVISIONE
DEL TESTO
01/05/2005