Gestione della fatica
Esistono diverse strategie per trattare la fatica attraverso l’integrazione
di trattamenti farmacologici, consigli nutrizionali,
terapia riabilitativa, fisioterapia, crioterapia, terapia
occupazionale e apprendimento di strategie di risparmio energetico.
L’aspetto più importante, per superare la stanchezza è, in generale,
il saper gestire se stessi e le proprie energie, in maniera sempre adeguata.
Trattamenti non farmacologici
La terapia fisica si basa soprattutto sull'esercizio aerobico:
si è dimostrato che 30 minuti di esercizio riducono la sensazione di fatica.
L'esercizio fisico migliora il respiro e il battito cardiaco, la funzione muscolare, la mobilità e anche le funzioni
intestinali e della vescica. Il tipo di esercizi, la loro durata, i periodi
di recupero devono essere adattati alle esigenze individuali.
Va comunque evitato l'eccesso di spesa energetica.
Anche il normale carico di lavoro quotidiano
andrebbe adeguatamente distribuito durante il giorno,
alternando sufficienti periodi di riposo.
È molto importante prevedere riposi in funzione della tolleranza allo
sforzo. Il tempo di recupero è minimo se il riposo viene
effettuato prima dell’affaticamento. L'obiettivo è minimizzare la fatica attraverso la
conservazione dell’energia.
Va poi evitato lo sforzo intenso per evitare gli effetti negativi sulla fatica
legati al conseguente incremento della temperatura corporea
che rallenta la conduzione nervosa nelle fibre parzialmente demielinizzate.
Anche un piccolo aumento della temperatura può causare cambiamenti del tono muscolare o peggiorare
sintomi già esistenti.
L’esercizio fisico va eseguito in un ambiente freddo, si devono bere liquidi freddi per mantenere
il corpo ben idratato ed abbassare la temperatura.
Anche la tecnica yoga si è dimostrata in grado di
migliorare la percezione di fatica, se seguita in modo regolare per un periodo di almeno sei mesi.
Lo yoga sortisce anche un leggero miglioramento sul tono dell’umore.
La fatica da SM è sensibile al calore; per questo si sono sperimentate tecniche
di raffreddamento come la crioterapia (terapia del freddo).
Abbassando la temperatura corporea
si ottiene una riduzione dei blocchi nella conduzione
nervosa. In pratica migliorando la trasmissione degli
impulsi elettrici si dovrebbe sortire un miglioramento
della sintomatologia. Sono stati fatti alcuni studi usando giubbotti refrigeranti
con beneficio della fatica. In altri studi si sono usate
docce fredde, impacchi locali di ghiaccio, assunzione di bibite fresche, climatizzatori per controllare
la temperatura dell’ambiente.
La terapia occupazionale
La terapia occupazionale è volta a favorire l’integrazione sociale e lavorativa utilizzando tecniche per incrementare e
sfruttare le abilità residue dell’individuo con ausili, ortesi e adattamenti ambientali.
Si insegnano tecniche per gestire al meglio le energie minimizzando lo sforzo e applicando strategie di risparmio energetico.
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