Gadovist
Riassunto delle
Caratteristiche del Prodotto
01.0 DENOMINAZIONE DEL
MEDICINALE
Gadovist
1,0 mmol/ml soluzione iniettabile
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
1
ml di soluzione iniettabile contiene 604,72 mg di gadobutrolo
(equivalente a 1,0 mmol di gadobutrolo
contenente 157,25 mg di gadolinio).
Per gli eccipienti vedere 6.1.
Proprietà chimico-fisiche: Osmolalità a 37°C: 1603 mOsm/kg H2o
Viscosità a 37°C: 4.96 mPa.s
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Soluzione
iniettabile Liquido chiaro, da incolore a giallo pallido
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche -
Intensificazione del contrasto
a livello cerebrale e spinale nella risonanza magnetica per immagini (RMI).
Intensificazione del contrasto nella risonanza magnetica angiografica
(CE-MRA).
04.2 Posologia e modo di
somministrazione
Informazioni generali La dose necessaria viene somministrata per via endovenosa con iniezione in bolo.
La RMI con mezzo di contrasto può
iniziare immediatamente dopo l’iniezione (dopo breve tempo a
seconda delle sequenze di impulsi usate e del protocollo d’esame).
L'opacizzazione ottimale si osserva durante la fase arteriosa di primo
passaggio del mezzo di contrasto per la Risonanza Magnetica
Angiografica ed entro 15 minuti dall’iniezione di Gadovist per le indicazioni del SNC (il tempo dipende dal
tipo di lesione/tessuto).
L’intensificazione tissutale perdura generalmente
fino a 45 minuti dopo l’iniezione di Gadovist. Le
sequenze T1 pesate risultano particolarmente adatte
per indagini con intensificazione di contrasto. La somministrazione intravascolare del mezzo di contrasto deve, se possibile,
essere eseguita con il paziente sdraiato.
Dopo la somministrazione, il paziente deve essere AIFA/28.10.2005/gadovist 1_spcit 1 Gadovist 1,0 mmol/ml SPC tenuto sotto osservazione per almeno mezz’ora,
in quanto l’esperienza insegna che la maggiore parte degli effetti indesiderati
avvengono entro tale lasso di
Dosaggio Indicazioni per il sistema nervoso centrale: La dosetempo.
raccomandata per gli adulti è di 0,1 mmol per chilogrammo di peso corporeo (mmol/kg
di peso corporeo).
Tale misura equivale a 0,1 ml/kg di peso corporeo della soluzione 1,0 M. Se
persiste il forte sospetto clinico di una lesione nonostante l’esame RM risulti non significativo, oppure nel caso che informazioni
più precise possano essere determinanti ai fini della terapia del paziente, può
essere somministrata una seconda iniezione di 0,2 mmol/kg
di peso corporeo entro 30 minuti dalla precedente. Intensificazione
del contrasto nella Risonanza Magnetica Angiografica:
Immagini con 1 campo di vista (field of view = FOV): 7,5 ml per pazienti con peso corporeo
inferiore a 75 kg, 10 ml per pazienti con peso corporeo di 75 kg o superiore
(corrispondenti a 0,1.0,15 mmol/kg di peso corporeo).
Immagini con FOV >1: 15 ml per pazienti con peso corporeo
inferiore a 75 kg, 20 ml per pazienti con peso corporeo di 75 kg o superiore
(corrispondenti a 0,2.0,3 mmol/kg di peso
corporeo). Non sono disponibili dati specifici sull’impiego del gadobutrolo in pazienti di età
inferiore ai 18 anni.
In tali pazienti il prodotto deve essere utilizzato solo dopo che il medico abbia attentamente valutato il rapporto rischio/beneficio.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità
al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
Gadovist
non deve essere usato nei pazienti con ipokalemia non
corretta.
Nei pazienti con grave malattia cardiovascolare Gadovist
deve essere somministrato solo dopo un'attenta valutazione del
rischio/beneficio in quanto sono finora disponibili solo dati limitati. Gadovist deve essere utilizzato con particolare attenzione
nei pazienti - con sindrome congenita nota del QT lungo o con
storia familiare di sindrome congenita del QT lungo - con precedenti
aritmie note dopo l'assunzione di farmaci che prolungano la ripolarizzazione
cardiaca - che stanno attualmente
assumendo farmaci noti nel prolungare la ripolarizzazione
cardiaca, per es.
un antiaritmico di classe III (ad esempio amiodarone,
sotalolo). La possibilità che Gadovist
possa causare un'insorgenza di aritmie a “torsione di
punta” in un singolo paziente (si veda la sezione 5.3 Dati preclinici
di sicurezza) non può essere esclusa. AIFA/28.10.2005/gadovist
1_spcit 2 Gadovist 1,0 mmol/ml
SPC Poiché l’eliminazione del mezzo di contrasto risulta
ritardata nei pazienti con grave compromissione della
funzionalità renale, in tali soggetti i benefici devono essere valutati
attentamente rispetto ai rischi.
In casi particolarmente gravi, è consigliabile rimuovere Gadovist
dall’organismo mediante emodialisi extracorporea.
Per la sua eliminazione dall’organismo devono essere eseguiti almeno 3 cicli di
dialisi entro 5 giorni dall’iniezione. Per l’uso di Gadovist
valgono le usuali precauzioni di sicurezza adottate per gli esami di RM per
immagini, con particolare riguardo all’esclusione di materiali ferromagnetici.
Dopo somministrazione di Gadovist, come per altri
mezzi di contrasto contenenti gadolinio, sono state
osservate reazioni di ipersensibilità. Onde potere affrontare immediatamente ed
efficacemente una possibile situazione di emergenza,
devono essere prontamente disponibili farmaci ed attrezzature idonee (es.
tubi endotracheali e respiratore).
In pazienti con predisposizione a reazioni allergiche, la decisione di
utilizzare Gadovist deve essere presa solamente dopo
una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Come per altri mezzi di contrasto non possono essere escluse reazioni
allergiche tardive, anche dopo vari giorni. Come per tutti gli altri mezzi di
contrasto contenenti gadolinio, è necessaria una particolare cautela nei
pazienti con una bassa soglia di insorgenza di crisi
epilettiche.
L’iniezione di Gadovist in vene di piccolo calibro
può provocare effetti avversi quali rossore e gonfiore.
04.5 Interazioni -
Come
per tutti gli altri mezzi di contrasto contenenti gadolinio, non sono state
osservate interazioni con altri medicamenti.
Non sono stati condotti studi specifici di interazione
con altri farmaci.
04.6 Gravidanza e
allattamento
Non
esistono dati sufficienti sull’impiego di gadobutrolo
in donne in stato di gravidanza.
In studi su animali, effettuati con dosaggi ripetuti di gadobutrolo,
solo livelli di dose tossici per la madre (da 8 a 17 volte la dose diagnostica)
hanno causato un ritardo dello sviluppo embrionale ed embrioletalità
ma non teratogenicità.
Non è noto il potenziale rischio di una dose singola per l’uomo. Il Gadovist non deve essere impiegato in gravidanza se non
strettamente necessario. Il passaggio di Gadovist nel
latte materno non è stato finora studiato nell’uomo.
Quantità minime di gadobutrolo (meno dello 0,01%
della dose somministrata) passano nel latte materno degli animali.
L’allattamento deve essere interrotto per almeno 24 ore dopo la
somministrazione di gadobutrolo.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e
sull'uso di macchine
Non
pertinente.
04.8 Effetti indesiderati
Per
definire una indicazione approssimativa di incidenza
le definizioni seguenti si applicano quando nel testo appare “non comune” e
“raro”: - non 1/100 AIFA/28.10.2005/gadovist 1_spcit 3 Gadovist<comune: incidenza ≥ 1/1000 e 1/1000 Sono state riportate non comunemente<1,0 mmol/ml
SPC - Raro: incidenza reazioni di
ipersensibilità.
In rari casi è possibile l’insorgenza di reazioni anafilattoidi,
sino allo shock.
Come per tutti gli altri mezzi di contrasto non possono essere escluse reazioni allergiche tardive, anche dopo vari giorni
(v.
sezione 4.4). Pazienti con predisposizione allergica sono soggetti più
frequentemente di altri a reazioni di ipersensibilità.
Effetti indesiderati con incidenza non comune includono
alterazioni transitorie del gusto e dell’olfatto durante o subito dopo
l’iniezione in bolo del mezzo di contrasto, vasodilatazione, nausea, una
sensazione di calore, di freddo e di dolore di breve durata e di grado da lieve
a moderato nel sito d’iniezione al momento della puntura della vena o durante
la somministrazione del mezzo di contrasto, vertigini e cefalea. Sono state
osservati raramente vomito, dispnea, ipotensione e reazioni cutanee di tipo
allergico. Dopo la somministrazione di altri mezzi di
contrasto per RM contenenti gadolinio, sono stati riportati casi di
convulsioni, brividi e sincope. Fino ad oggi non è stato osservato alcun
effetto sulla funzionalità renale nel corso degli studi clinici condotti su un
limitato numero di pazienti. L’iniezione paravascolare di Gadovist
può provocare dolore locale della durata anche di molti minuti.
Non sono state osservate altre reazioni a livello dei tessuti.
04.9 Sovradosaggio
La
dose massima giornaliera testata nell’uomo è pari a 1.5 mmol
gadobutrolo/kg di peso corporeo. Fino ad oggi non
sono stati osservati segni di intossicazione da sovradosaggio durante l’impiego clinico. In casi di sovradosaggio a causa dei potenziali effetti di Gadovist sulla ripolarizzazione cardiaca, possono essere possibili
disturbi del ritmo cardiaco.
Si raccomandano monitoraggio cardiovascolare (incluso ECG) e controllo della
funzionalità renale come misure precauzionali. In caso di sovradosaggio,
Gadovist deve essere rimosso dall’organismo mediante
dialisi extracorporea.
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
CODICE
ATC: V08C A09 Gadovist è un mezzo di contrasto
paramagnetico per la risonanza magnetica per immagini. AIFA/28.10.2005/gadovist 1_spcit 4 Gadovist 1,0 mmol/ml SPC L’effetto di intensificazione
del contrasto è dovuta al gadobutrolo, complesso non-
ionico costituito da gadolinio (III) e dal ligando
macrociclico, l’acido diidrossi- idrossimetilpropil-tetraazaciclododecano-triacetico
(butrolo). A dosi diagnostiche il gadobutrolo
provoca l’accorciamento dei tempi di rilassamento dei
protoni nell’acqua dei tessuti.
A 0,47 Tesla (20 MHz), pH 7 e 40°C,
l’effetto paramagnetico (relassività) determinato
come effetto sul tempo di rilassamento spin- reticolo
(T1) - è di circa 3,6 I .
mmol –1 .
sec –1 ed il tempo di rilassamento spin-spin (T2) è
di circa 4 l.
mmol -1 .sec-1.
Nell’intervallo compreso fra 0,47 e 2,0 Tesla, la relassività manifesta solo una minima dipendenza dalla
forza del campo magnetico. Il gadobutrolo non
attraversa la barriera emato-encefalica integra e
quindi non si accumula nel tessuto encefalico sano o nelle lesioni che
conservano una barriera emato-encefalica integra. Con
elevate concentrazioni locali tissutali di gadobutrolo, l’effetto T2 risulta
in una diminuzione dell’intensità del segnale.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Dopo
la somministrazione endovenosa, il gadobutrolo si
distribuisce rapidamente nello spazio extracellulare.
Il legame con le proteine plasmatiche è trascurabile.
La farmacocinetica del gadobutrolo
nell’uomo è proporzionale alla dose.
Fino a 0,4 mmol di gadobutrolo/kg
di peso corporeo, il livello plasmatico diminuisce
dopo una fase iniziale di distribuzione con un’emivita
media finale di 1,8 ore (1,3.2,1 ore), che è identica
alla velocità di eliminazione per via renale.
Al dosaggio di 0,1 mmol di gadobutrolo/kg
di peso corporeo, sono stati misurati in media 0,59 mmol
di gadobutrolo/l di plasma 2 minuti dopo l’iniezione e 0,3 mmol di gadobutrolo/l di plasma
60 minuti dopo l’iniezione.
Entro 2 e 12 ore dalla somministrazione viene
eliminato attraverso le urine più del 50% e più del 90% (o 92%),
rispettivamente, della dose iniettata.
Alla dose di 0,1 mmol di gadobutrolo/kg
di peso corporeo, una media di 100,3 + 2,6% della dose viene
eliminata entro le 72 ore successive dalla somministrazione.
In soggetti sani la clearance renale del gadobutrolo è di 1,1 - 1,7 ml min-1 kg-1 e quindi è
paragonabile alla clearance renale dell’inulina, a dimostrazione del fatto che il gadobutrolo viene eliminato
principalmente per filtrazione glomerulare.
Meno dello 0,1% della dose viene eliminata con le
feci.
Non risulta rilevabile alcun metabolita
nel plasma o nelle urine.
05.3 Dati preclinici
di sicurezza
Dati
preclinici basati su studi convenzionali di sicurezza
farmacologica, di tossicità a dosi ripetute e di genotossicità, non hanno evidenziato alcun rischio
particolare per l’uomo. In studi tossicologici sulla riproduzione a dosaggi
ripetuti, solo dosi tossiche per la madre (da 8 a 17 volte la dose diagnostica)
hanno indotto un ritardo dello sviluppo embrionale nei ratti ed un aumento del
tasso di mortalità embrionale nei conigli e nelle scimmie.
Non è noto se simili effetti possano essere indotti da una singola
somministrazione. Gli effetti cardiovascolari osservati negli animali (cani) a
livelli di esposizione simili (0,25 mmol/kg) e superiori (1,25 mmol/kg)
rispetto ai livelli di massima esposizione clinica, sono stati rispettivamente
un aumento transitorio dose-dipendente della pressione sanguigna (5% e 10%,
superiore rispetto al controllo trattato con soluzione AIFA/28.10.2005/gadovist 1_spcit 5 Gadovist 1,0 mmol/ml SPC salina) e della contrattilità miocardica, anche essa dose-dipendente, (5% e 16%,
superiore al controllo trattato con soluzione salina). Studi di sicurezza farmacologica cardiovascolare, così come studi clinici di
fase I hanno evidenziato un potenziale blocco da parte
di Gadovist dei canali cardiaci del potassio e un
effetto sulla ripolarizzazione cardiaca in seguito a
somministrazioni di dosi da 3 a 8 volte maggiore di quella normalmente
somministrata nei pazienti.
Non si può tuttavia escludere la possibilità che Gadovist
possa aritmie a “torsioni di punta” in casi individuali.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
acido
cloridrico acqua per preparazioni iniettabili
06.2 Incompatibilità
In
assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato
con altri prodotti.
06.3 Periodo di
validità
Validità
del prodotto medicinale confezionato per la vendita: 3 anni.
Validità dopo apertura del contenitore: Qualsiasi soluzione
iniettabile non utilizzata per l’indagine deve essere scartata.
E’ stato dimostrato che la stabilità chimica e fisica del prodotto aperto è di
24 ore a temperatura ambiente. Dal punto di vista microbiologico, il prodotto
deve essere utilizzato immediatamente, in caso contrario i tempi e la
conservazione del prodotto ricadono sotto la responsabilità dell’utilizzatore e
non devono superare le 24 ore a 2.8°C purché l’apertura del flacone sia stata
eseguita in condizioni asettiche controllate e validate.
Limitatamente all’impiego del flacone per infusione contenente 65 ml: dopo
l’apertura, in condizioni asettiche, Gadovist rimane
stabile per almeno 8 ore a temperatura ambiente.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Nessuna
speciale precauzione per la conservazione. Speciali precauzioni per la
conservazione del prodotto sterile che è stato aperto
sono descritte nella sezione 6.3.
06.5 Natura e contenuto
della confezione
Un flaconcino per iniezione da 10 ml contenente 7,5 ml o un
flaconcino da 15 ml contenente 15 ml o un flaconcino da 30 ml contenente 30 ml
di soluzione
iniettabile. 10 flaconcini per iniezione, ciascuno contenente
rispettivamente 7,5, 15 o 30 ml di soluzione per iniezione.
AIFA/28.10.2005/gadovist 1_spcit 6 Gadovist 1,0 mmol/ml SPC
Flaconcino per iniezione: Tappo: Tappo a ghiera: vetro tipo I,
incolore elastomero clorobutilico puro
alluminio, laccato internamente ed esternamente, dotato di dischetto colorato
di protezione fatto di polipropilene Un flacone per infusione da 100 ml
contenente 65 ml di soluzione iniettabile. 10 flaconi per infusione, ciascuno
contenente 65 ml di soluzione iniettabile. Flacone per infusione: Tappo: Tappo
a ghiera: vetro, tipo II, incolore elastomero clorobutilico
puro alluminio, laccato internamente e esternamente,
dotato di dischetto colorato di protezione fatto di polipropilene. E’ possibile
che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Questo
prodotto medicinale è una soluzione chiara, da incolore a giallo pallido.
Deve essere ispezionata visivamente prima del uso. Gadovist non deve essere usato in caso di grave
scolorimento, presenza di particelle o per difettoso contenitore. Gadovist non deve essere aspirato dal flacone nella siringa
fino al momento dell’uso. Il mezzo di contrasto non utilizzato per un’indagine
deve essere eliminato. Inoltre è necessario tenere
presente quanto segue per l’uso dei flaconi per infusione contenenti 65 ml: Il
mezzo di contrasto deve essere somministrato per mezzo di un iniettore
automatico.
Il tubo che parte dall’iniettore e raggiunge il paziente (tubo del paziente) deve essere cambiato dopo ciascun esame.
Eventuale soluzione di contrasto che rimanga nel flacone non
utilizzata, i tubi di connessione e tutte le parti a perdere del sistema
di iniezione devono essere eliminati entro 8 ore.
Devono essere seguite rigorosamente anche eventuali istruzioni aggiuntive fornite dal produttore della strumentazione.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE
IN COMMERCIO
Schering
S.p.A.
- Via L.
Mancinelli, 11 - 20131 Milano
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE
IN COMMERCIO
Un flaconcino da 7,5 ml AIC 034964130/M Un flaconcino da 15 ml AIC
034964104/M Un flaconcino da 30 ml AIC 034964116/M Un flacone per infusione da 65 ml AIC 034964128/M
AIFA/28.10.2005/gadovist 1_spcit 7 Gadovist 1,0 mmol/ml SPC
09.0 DATA DELLA PRIMA
AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE.
07.08.2001
/ 24.01.2005
10.0 DATA DI REVISIONE
DEL TESTO
28-10-2005 A