Fingolimod è una molecola che, blocca l'azione del recettore per la sfingosina-1-fosfato sulle cellule T
(un tipo di cellule immunitarie coinvolte nel processo infiammatorio caratteristico della Sclerosi Multipla).
Questo arresta il movimento delle cellule T dai linfonodi al cervello e al midollo spinale, limitando così i danni
alle cellule nervose.
Gylenia, il cui principio attivo è il fingolimod, è il nome commerciale del farmaco che è stato autorizzato
nell'Unione europea (UE) dal marzo 2011 ed è commercializzato in 11 Stati membri dell'UE e in Norvegia.
Gylenia è un farmaco modificatore dell’andamento della malattia che viene utilizzato per il
trattamento di pazienti adulti con Sclerosi Multipla Recidivante-Remittente (SMRR) altamente attiva.
Viene utilizzato quando la malattia non ha risposto a beta-interferone (un altro tipo di medicinale usato nella SM), o è grave e sta peggiorando rapidamente.
Gylenia è disponibile in capsule.
In totale più di 30000 pazienti in tutto il mondo hanno assunto Gylenia.
L'Agenzia Europea per i Medicinali ad uso umano (EMA) sta effettuando una revisione su
Gilenya, a seguito del verificarsi di decessi e di gravi eventi cardiovascolari in pazienti che
avevano recentemente iniziato il trattamento con il farmaco. Anche se la revisione è in
corso, il Comitato Scientifico per i Prodotti Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMA
raccomanda gli operatori sanitari di intensificare il monitoraggio dei pazienti dopo l’
assunzione della prima dose.
Il 12 Dicembre 2011, la società che commercializza Gylenia(Novartis) ha informato
l'Agenzia Europea della morte improvvisa inspiegabile di un paziente negli Stati Uniti nelle
24 ore successive la prima assunzione di Gylenia.
Sono satati riportati ulteriori sei casi di morte inspiegabile , tre delle quali sono state improvvise.
Inoltre, altre segnalazioni riguardavano tre decessi, di cui uno in seguito ad attacco cardiaco e uno in seguito ad
alterazione del ritmo cardiaco uno.
Attualmente non è chiaro se questi sono stati causati da Gylenia .
Al momento della sua autorizzazione, nessun caso di morte improvvisa o inspiegata era
stata osservata negli studi clinici con Gylenia. Tuttavia, si sapeva che il trattamento con
questo farmaco può causare una bradicardia transitoria (una diminuzione della frequenza
cardiaca che è di breve durata) e potrebbe essere associato a blocco atrioventricolare (un
tipo di disturbo del ritmo cardiaco).
Avvertenze su questi effetti sono stati incluse nelle informazioni relative al prodotto e sulla necessità per i medici di osservare i pazienti per segni e sintomi di bradicardia per almeno sei dopo la somministrazione della prima dose
(quando l'ultima dose era stata somministrata più di due settimane prima).
Qual è lo stato attuale della discussione presso il CHMP
Alla luce delle informazioni attualmente disponibili e dati i noti effetti di Gylenia sul cuore, il
Comitato ritiene che vi sia la necessità di raccogliere ulteriori informazioni per valutare il
rischio per i pazienti e determinare l'azione appropriata. Mentre la revisione è in corso, il
CHMP, come misura precauzionale, fornisce raccomandazioni agli operatori sanitari e ai
pazienti.
Qual è il consiglio per gli operatori sanitari
Prima di iniziare il trattamento con Gilenia,deve essere controllata la funzionalità
cardiaca dei pazienti mediante un ECG, un test che misura l'attività elettrica del
cuore
La funzione cardiaca di tutti i pazienti deve essere monitorata costantemente
mediante ECG per sei ore dopo aver ricevuto la prima dose
La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca di tutti i pazienti deve essere
controllata ogni ora per sei ore dopo la prima dose
Se i pazienti sviluppano qualsiasi problema cardiaco clinicamente rilevante (come la
bradicardia o blocco atrioventricolare), i medici sono invitati a considerare di
estendere il periodo di monitoraggio fino a quando non viene risolto
Qual è il consiglio ai pazienti
I pazienti sono invitati a segnalare immediatamente al proprio medico eventuali
sintomi che potrebbero suggerire di avere un problema cardiaco (come il dolore
toracico, debolezza o vertigini).
I pazienti che hanno delle domande devono rivolgersi al loro medico o il farmacista
Un caso di Leucoencefalopatia Multificale Progressiva (PML) è stato riscontrato in un paziente con Sclerosi Multipla in terapia con Fingolimod (Gilenya, Novartis)
13/04/2012
Novartis AG confirmed that the company has been informed of a PML diagnosis in a patient on fingolimod, but points out that the patient was treated with natalizumab (Tysabri, Biogen Idec/Elan) for approximately 3 ½ years before being started on fingolimod. The patient is also JC virus (JCV) antibody–positive, a company statement notes.
Natalizumab treatment is associated with a known risk for PML, particularly in JCV antibody–positive patients and those treated longer than 2 years.
"The current assessment is that Tysabri is the drug most likely associated with this case of PML," the company notes in their statement. "However, a contribution of Gilenya to the evolution of this case cannot be excluded."
"This is the first and only reported PML case in approximately 36,000 fingolimod-treated patients," the statement adds. "Novartis believes Gilenya provides a benefit for appropriate MS patients when used in accordance with approved labelling."
Details on the case will continue to be submitted to health authorities "according to regulations as they become available," the company concludes.
Health authorities have already been paying attention to fingolimod of late. The agent won the race for first oral treatment for MS, with approval by the US Food and Drug Administration (FDA) in September 2010, and the European Medicines Agency (EMA) in March 2011. However, since the death of a patient soon after receiving the first dose in December 2011, both the FDA and the EMA are looking more closely at the risks and benefits of fingolimod. Those reviews are still underway; the EMA is expected to report their findings as soon as April 20.
A recent report from the Institute for Safe Medication Practices (ISMP) urged the FDA to put restrictions on the use of fingolimod after a review of adverse event reports sent to the FDA's MedWatch program in the second quarter of 2011. "Problems of widespread toxicity that were already evident in clinical testing of fingolimod are now producing strong signals in postmarket adverse event data," the group said in their report.
"Notable" among them were 68 reports of serious infections, including eye, skin, urinary, and upper respiratory tract infections, and 60 reports of eye-related problems, including macular edema and vision disruptions, the report said. In 14 cases, patients experienced generalized symptoms, including heart-rhythm problems and liver damage.
"The signals for fingolimod raise the question whether enough is known about the troubling safety profile of this drug to justify its continued unrestricted use. Its array of known adverse effects on the eyes, heart, liver, and immune response, as well as patient deaths in testing and postmarket surveillance, raise the question about its long-term use at the current approved dose," the ISMP report concludes.
The risk for PML with natalizumab is well known, but because it is also very effective, measures have been taken to try to mitigate the risk. The manufacturers have a postmarketing surveillance in place for these cases, and in January 2012, the FDA approved a test (Stratify JCV, Biogen Idec/Elan Pharmaceuticals) for the presence of JCV, with the aim of reducing the risk of treatment with natalizumab.