Revisione Cochrane: Amantadina per la fatica nella Sclerosi Multipla
Per quanto concerne l’effetto dell’amantadina sulla fatica nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla è necessario proseguire con la ricerca. La Sclerosi Multipla (SM), patologia cronica che colpisce gli adulti di giovane e media età, ha nella fatica uno dei sintomi più comuni e maggiormente invalidanti. Per provare a migliorare questo sintomo, sono stati utilizzati diversi approcci tra i quali il risparmio delle energie, l’esercizio fisico specifico e il trattamento farmacologico. Per provare a dare sollievo alla fatica che accompagna la SM, è stata provata l’amantadina, un farmaco antivirale. La presente revisione ha rilevato che quest’ultima è ben tollerata, benché la sua efficacia nel ridurre la fatica nei soggetti affetti da SM sia scarsamente documentata e richieda, quindi, ulteriori studi.
Abstract.
La fatica è un sintomo molto frequente: interessa il 76-92 per cento delle persone con SM e il 55-75 per cento di esse la considera uno dei sintomi più invalidanti. L’amantadina è un farmaco anti-influenzale che inibisce la replicazione dei virus. Il suo effetto sulla fatica è stato scoperto del tutto casualmente.
Obiettivi.
Valutare efficacia e frequenza di eventi avversi del trattamento con amantadina nelle persone con Sclerosi Multipla (SM).
Criteri di selezione.
Studi clinici randomizzati di confronto tra amantadina e placebo o altri farmaci in persone con SM. La selezione degli studi è stata fatta indipendentemente da tre revisori.
Raccolta dei dati.
Tre revisori hanno valutato la qualità degli studi ed estratto i dati dagli articoli secondo i criteri definiti nel protocollo della revisione. E’ stata utilizzata la scala di Jadad per valutare la qualità degli studi:
a) metodo corretto di randomizzazione e di assegnazione delle persone ai gruppi di trattamento a confronto;
b) cecità della persona rispetto al trattamento assunto (amantadina o placebo) e cecità dei medici che avevano misurato gli esiti clinici;
c) analisi corretta dei dati (secondo il principio dell’intenzione al trattamento). E’ stata effettuata una analisi qualitativa dei risultati in quanto la diversità di metodo e di misure di esito tra gli studi inclusi non ha permesso di condurre una meta-analisi dei loro risultati.
E’ stata effettuata una meta-analisi dei risultati. Sono stati calcolati
i rischi relativi (RR, vedi il glossario) con i limiti di confidenza
al 95% (LC 95%).
Risultati principali.
Sono stati analizzati quattro studi per un totale di 236 persone trattate per periodi compresi tra 1 e 6 settimane.
Gli studi sono stati valutati di bassa qualità. I loro risultati suggerivano un modesto miglioramento del sintomo fatica nelle persone trattate con amantadina. La frequenza di persone che aveva riportato eventi avversi era compresa tra il 10 per cento e il 57 per cento e non era diversa tra i due gruppi a confronto (amantadina o placebo). I sintomi più frequenti erano allucinazioni, nausea, ansia e insonnia. La loro entità era lieve.
Conclusioni dell’autore.
L’amantadina è un farmaco ben tollerato, anche se la sua efficacia nel ridurre la fatica nelle persone con SM è scarsamente documentata, per cui sono necessari studi ulteriori.
Gruppo:
Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla
Fonte:
Taus C et al. Amantadine for fatigue in multiple sclerosis.
The Cochrane Database of Systematic Reviews. Issue 2, 2005.
Art. No.: CD002818. DOI: 10.1002/14651858.CD002818
Data:
1 febbraio 2003
Traduzione:
Liliana Coco, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano; Diego Inghilleri
Revisore scientifico: Graziella
Filippini, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano.
Revisione Cochrane: Aminopiridine per il trattamento sintomatico nella Sclerosi Multipla
La sicurezza e l’efficacia dei farmaci che bloccano l’attività del potassio (4-aminopiridina, AP; 3,4-daminopiridina, DAP) nel trattamento di vari sintomi della Sclerosi Multipla non sono chiari.
La Sclerosi Multipla (SM), patologia che colpisce adulti di giovane e media età, in questi ultimi determina differenti sintomi. Essa è determinata da un danno alle guaine di mielina (fibre che avvolgono e proteggono i nervi e il midollo spinale). Il potassio (un minerale) è importante per la funzione dei nervi, ma può finire con l’essere troppo attivo quando non vi sia mielina a sufficienza. I farmaci che bloccano l’attività del potassio (AP e DAP) sono potenzialmente in grado di migliorare la funzione nervosa nei nervi in cui la mielina sia insufficiente. Tuttavia, questa revisione di studi clinici ha messo in luce che non ci sono prove sufficienti sulla sicurezza di questi farmaci o sul fatto che siano certi, o meno, i benefici che derivano dal loro utilizzo.
Abstract.
Il potassio è un minerale importante per la funzione del nervo, ma può creare dei disturbi quando la mielina è danneggiata. Per questo motivo farmaci che bloccano l’attività del potassio come le aminopiridine e le diaminopiridine possono migliorare la funzione dei nervi nelle persone con SM.
Obiettivi.
Valutare efficacia e frequenza di eventi avversi del trattamento con aminopiridine nelle persone con SM.
Criteri di selezione.
Studi clinici randomizzati di confronto tra le aminopiridine, diaminopiridine e placebo in persone con SM. La selezione degli studi è stata fatta indipendentemente da tre revisori.
Esiti clinici principali:
a) numero di persone che hanno presentato eventi avversi gravi, medi o lievi durante il follow up;
b) disabilità, funzione motoria, acuità visiva, funzioni cognitive, fatica;
c) qualità della vita;
d) giudizio soggettivo della persona riferito al trattamento.
Raccolta dei dati.
Tre revisori hanno valutato la qualità degli studi ed estratto i dati dagli articoli secondo i criteri definiti nel protocollo della revisione. E’ stata utilizzata la scala di Jadad per valutare la qualità degli studi:
a) randomizzazione e assegnazione delle persone ai gruppi di trattamento a confronto;
b)cecità della persona e dei medici che avevano misurato gli esiti rispetto al trattamento (aminopiridine o diaminopiridine o placebo);
c) analisi corretta dei dati (secondo il principio dell’intenzione al trattamento).
E’ stata effettuata una analisi qualitativa dei risultati in quanto la diversità di metodo e di misure di esito tra gli studi inclusi non ha permesso di condurre una meta-analisi.
Risultati principali.
Sono stati analizzati sei studi (8 articoli) per un totale di 198 persone trattate per periodi di durata compresa tra qualche ora e 6 mesi. I loro risultati indicano che non ci sono sufficienti prove sulla sicurezza e sui possibili benefici di questi farmaci. Sei persone delle 198 trattate hanno riportato eventi avversi: in un caso si trattava di encefalopatia acuta, in tre casi di episodi confusionali e in due di crisi epilettiche.
Conclusioni dell’autore.
La revisione indica che non ci sono prove sufficienti sulla efficacia e sicurezza di questi farmaci.
Gruppo:
Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla
Fonte:
Solari A et. al. Aminopyridines for symptomatic treatment in multiple sclerosis.
The Cochrane Database of Systematic Reviews 2002, Issue 4. Art. No.: CD001330. DOI: 10.1002/14651858.CD001330
Data:
luglio 2002
Traduzione:
Liliana Coco, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano; Diego Inghilleri
Revisore scientifico: Graziella
Filippini, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano.
Revisione Cochrane: Riabilitazione fisica nella Sclerosi Multipla
Il trattamento basato sull’esercizio fisico è considerato una componente importante del trattamento sintomatico e di sostegno dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla (SM).
Quest’ultima è una patologia cronica del sistema nervoso centrale. La variabilità della distribuzione delle lesioni alla guaina mielinica dei nervi può determinare perdita di forza, sensibilità, coordinazione ed equilibrio causando limitazioni gravi e progressive del funzionamento quotidiano. Al momento, non esiste alcun trattamento efficace della SM, benché un certo numero di studi suggerisca che gli interventi basati sull’esercizio fisico e mirati a migliorare il funzionamento quotidiano dei pazienti affetti da SM sono efficaci. Nove studi controllati e randomizzati sul trattamento di pazienti affetti da SM attraverso l’esercizio fisico sono stati inclusi in questa revisione, e di questi sei hanno utilizzato come termine di confronto l’assenza di alcun trattamento. In un solo studio si sono rilevate prove consistenti in favore dell’esercizio fisico come terapia, rispetto all’assenza di alcun trattamento, per quanto concerne la funzione muscolare e la mobilità mentre non è stata messa in luce alcuna prova per quanto concerne il miglioramento della stanchezza. Nessun programma d’esercizio fisico specificamente mirato è risultato più soddisfacente di altri. Negli studi contemplati, non è stato descritto alcun effetto negativo.
Abstract.
Nella SM il danno al sistema nervoso centrale causa riduzione o perdita della funzione motoria e della coordinazione dei movimenti, portando a limitazioni di vario grado nelle attività della vita quotidiana. Ad oggi non vi è cura per la SM, mentre parecchi studi suggeriscono l’efficacia di fisioterapie orientate a migliorare le abilità nelle attività quotidiane e la qualità della vita delle persone con SM.
Obiettivi.
Valutare efficacia della riabilitazione fisica orientata a migliorare le attività quotidiane e la qualità della vita nelle persone con SM.
Criteri di selezione.
Studi clinici randomizzati. La selezione degli studi è stata fatta indipendentemente da due revisori.
Raccolta dei dati.
Due revisori hanno valutato la qualità degli studi ed hanno estratto i dati dagli articoli secondo i criteri definiti nel protocollo della revisione. Sono stati utilizzati criteri di validità interna unitamente a criteri descrittivi. La validità interna è stata valutata tenendo conto di:
a) metodo di assegnazione delle persone ai gruppi di trattamento;
b)confrontabilità dei gruppi a confronto per caratteristiche cliniche;
c) definizione dei criteri di diagnosi, di trattamento e di esito;
d) cecità della persona e dei medici che avevano misurato gli esiti;
e) analisi dei dati secondo il principio dell’intenzione al trattamento.
E’ stata condotta una analisi di concordanza sul giudizio di qualità degli studi fornito dai revisori. E’ stata poi effettuata una analisi qualitativa dei risultati in quanto le misure di esito considerate negli studi inclusi erano diverse.
Risultati principali.
Sono stati inclusi nove studi randomizzati per un totale di 260 persone trattate durante una fase stabile di malattia. Sei studi hanno confrontato un trattamento basato su esercizi fisici verso nessun trattamento e tre hanno confrontato due trattamenti riabilitativi diversi. Gli esercizi si sono dimostrati efficaci nel migliorare la forza, la resistenza all’attività fisica e le abilità motorie. E’ stato inoltre evidenziato un effetto benefico rispetto all’ansia ed alla depressione. Non è stata dimostrata una differenza di efficacia tra esercizi di tipo diverso. Non sono stati riportati eventi avversi.
Conclusioni dell’autore.
I risultati di questa revisione dimostrano che un trattamento basato su esercizi fisici, effettuato in fase di stabilità di malattia, è efficace per il miglioramento delle funzioni motorie e delle attività della vita quotidiana. Il trattamento può anche dare effetti positivi a livello psicologico.
Gruppo:
Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla
Fonte:
Rietberg MB et al. Exercise therapy for multiple sclerosis.
The Cochrane Database of Systematic Reviews 2004, Issue 3. Art. No.: CD003980. DOI: 10.1002/14651858.CD003980.pub2
Data:
febbraio 2004
Traduzione:
Liliana Coco, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano; Diego Inghilleri
Revisore scientifico: Graziella
Filippini, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano.
Revisione Cochrane: Terapia occupazionale nella Sclerosi Multipla
Sugli effetti della terapia occupazionale nei soggetti con Sclerosi Multipla è attualmente necessario condurre ulteriori ricerche.
La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia cronica del sistema nervoso che colpisce adulti di giovane e media età. Essa rende i nervi incapaci di condurre impulsi elettrici, determinando sintomi come la debolezza muscolare, la stanchezza e la perdita del controllo degli arti. Si ricorre alla terapia occupazionale nel tentativo di aiutare i soggetti affetti da SM a partecipare alle attività fisiche e sociali della loro vita quotidiana. Sebbene si ipotizzi che il sintomo stanchezza possa trarne giovamento, tuttavia la presente revisione ha rilevato che al momento non esiste alcuna prova attendibile che la terapia occupazionale migliori gli esiti nei soggetti affetti da SM.
Abstract.
I pazienti con SM si avvicinano alla terapia occupazionale con debolezza muscolare, fatica, riduzione delle funzioni motorie e di coordinamento degli arti, disturbi delle sensibilità profonde e spasticità, problemi che causano limitazioni nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. La terapia occupazionale è utilizzata per cercare di migliorare la partecipazione delle persone alle attività fisiche e sociali della vita quotidiana.
Obiettivi.
Valutare se gli interventi della terapia occupazionale migliorano l’abilità funzionale, la partecipazione sociale e la qualità della vita delle persone con SM.
Criteri di selezione.
Studi clinici randomizzati, studi clinici controllati e studi osservazionali in persone con SM. La selezione degli studi è stata fatta indipendentemente da tre revisori.
Raccolta dei dati.
Tre revisori hanno valutato la qualità degli studi, utilizzando criteri diversi in funzione del loro disegno.
Risultati principali.
Sono stati inclusi uno studio randomizzato, uno studio controllato e uno studio di osservazione dei pazienti prima e dopo la terapia occupazionale, per un totale di 271 persone trattate. Due studi hanno valutato corsi per il mantenimento dell’energia ed hanno riportato un effetto benefico, ma i loro risultati non sono stati giudicati attendibili a causa di una bassa qualità metodologica e dell’esiguo numero di persone incluse. Lo studio randomizzato controllato è stato giudicato di buona qualità, ma non ha riportato risultati significativi.
Conclusioni dell’autore.
I risultati di questa revisione mostrano che nella letteratura non sono disponibili prove conclusive sull’efficacia della terapia occupazionale per la SM.
Gruppo:
Gruppo Cochrane Sclerosi Multipla
Fonte:
Steultjens EMJ et al. Occupational therapy for multiple sclerosis.
The Cochrane Database of Systematic Reviews 2003, Issue 3. Art. No.: CD003608. DOI: 10.1002/14651858.CD003608
Data:
maggio 2003
Traduzione:
Liliana Coco, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano; Diego Inghilleri
Revisore scientifico: Graziella
Filippini, Gruppo Cochrane Sclerosi multipla, Istituto Nazionale Neurologico
Carlo Besta, Milano.