Appartenente alla famiglia delle Zingiberacee, la Curcuma Longa è da qualche tempo oggetto di minuziosi studi per la sua capacità di indurre l'apoptosi, una specie di morte cellulare programmata indotta da alcune sostanze utilizzate nelle terapie antitumorali. Tra queste sostanze rientra anche la curcumina, un pigmento giallo, contenuto appunto nella pianta della Curcuma Longa.
Recenti studi hanno dimostrato come questa sostanza ed anche i suoi derivati siano in grado di inibire lo sviluppo di alcune forme tumorali provocate chimicamente come quelle della pelle e del colon. Tale capacità è possibile grazie all'inibizione della formazione di vasi sanguigni che nutrono il tumore, formazione definita dagli esperti angiogenesi. Uno studio clinico eseguito su alcuni soggetti affetti da tumore della cute e delle membrane mucose ai quali è stata applicata per tre volte al giorno per un mese una pomata allo 0.5 per cento di curcumina ha rivelato un sensibile miglioramento denotato da riduzione delle lesioni, del dolore e dell'essudazione.
Nonostante siano le proprietà antitumorali della pianta a farne grande oggetto di interesse, la Curcuma Longa possiede anche altre proprietà terapeutiche tra le quali vale la pena citare quella di agire sull'ossidazione delle lipoproteine responsabili dell'aterosclerosi, quella antiossidante e quella antinfettiva. La curcumina potrebbe anche essere efficace nella prevenzione e nel trattamento del morbo di Alzheimer. Alcuni studi hanno effettivamente dimostrato che può legarsi alla proteina beta-amiloide, impedendo così la formazione di placche senili.
Alcune ricerche hanno messo in evidenza che l’aggiunta di piperina estratta dal pepe nero (piper nigrum) consente una migliore assimilazione della curcumina da parte dell’organismo.
Attenzione
Come svariati altri rimedi naturali anche la Curcuma può interferire con altri farmaci, se ne raccomanda dunque un uso controllato sotto il controllo di un medico o di un farmacista.
L'assunzione di curcumina va interrotta se si è in presenza di occlusione delle vie biliari o in caso di calcoli biliari (fare attenzione anche al curry). Cautela e sentire il proprio medico in gravidanza e allattamento. Non somministrare la curcuma ai bambini di età inferiore ai 2 anni, al di sopra di questa soglia di età iniziare con preparazioni leggere.
Non impiegare la Curcuma se si è in presenza di problematiche legate alla fertilità, non assumere curcuma se si auspica una gravidanza (non è accertato, ma ci sono studi in corso).
Per l'effetto anticoagulante della curcuma fare attenzione nelle persone con problematiche legate alla coagulazione del sangue (sentire sempre il proprio medico curante): dosi eccessive di curcuma possono causare disordini gastrici.
Se sopraggiungono disordini gastrici, bruciori di stomaco, ridurre le dosi o interrompere il trattamento e sentire il proprio medico
Cautela tuttavia deve essere usata nei pazienti affetti da ulcera peptica e calcolosi della colecisti
Alle dosi indicate e se non sussistono problematiche di cui sopra, la curcuma è una pianta sicura.
Curcuma: dalla cucina alla farmacia
Le proprietà farmacologiche della curcumina, sono:
attività antiinfiammatoria
antiossidante
immunostimolante
Importanti e degne di nota sono l’attività antiossidante e l'attività antiinfiammatoria della curcumina, per inibizione delle cicloossigenasi e delle lipossigenasi, dimostrate sperimentalmente e clinicamente in pazienti con artrite, contro fenilbutazone e placebo.
Altri studi di farmacologia sperimentale e clinica confermano l’attività antimutagena ed anticancerogena della Curcuma, sicuramente per l'induzione all'apoptosi (o morte programmata), ma probabilmente anche per l'effetto antiossidante oltre che per interferenza sul metabolismo dell’acido arachidonico.
E sono proprio queste le caratteristiche che rendono la pianta interessante anche dal punto di vista medicinale. Le indicazioni comuni all'impiego di estratti di Curcuma sono rappresentate dalla dispepsia funzionale, calcolosi della colecisti, dispepsia biliare, epatopatie croniche, malattie infiammatorie e degenerative croniche. Utile nella prevenzione dei fenomeni della cancerogenesi.
La preparazioni consigliata a scopo terapeutico è l' estratto secco ottenuto dal rizoma, abitualmente standardizzato in curcuminoidi. La Curcuma longa entra a far parte anche di numerose specialità medicinali registrate e fitoterapici.
Dr. FABIO FIRENZUOLI
Ospedale S. Giuseppe - Az. USL 11 - Empoli
via Paladini, 40 - 50053 Empoli
Curcumin inhibits experimental allergic encephalomyelitis by blocking IL-12 signaling through Janus kinase-STAT pathway in T lymphocytes.
Natarajan C, Bright JJ.
Division of Neuroimmunology, Department of Neurology, Vanderbilt University Medical Center, Nashville, TN 37212, USA.
Experimental allergic encephalomyelitis (EAE) is a CD4(+) Th1 cell-mediated inflammatory demyelinating autoimmune disease of the CNS that serves as an animal model for Multiple Sclerosis (MS). IL-12 is a proinflammatory cytokine that plays a crucial role in the induction of neural Ag-specific Th1 differentiation and pathogenesis of CNS demyelination in EAE and MS. Curcumin (1,7-Bis(4-hydroxy-3-methoxyphenyl)-1,6-heptadiene-3,5-dione) is a naturally occurring polyphenolic phytochemical isolated from the rhizome of the medicinal plant Curcuma longa. It has profound anti-inflammatory activity and been traditionally used to treat inflammatory disorders. In this study we have examined the effect and mechanism of action of curcumin on the pathogenesis of CNS demyelination in EAE. In vivo treatment of SJL/J mice with curcumin significantly reduced the duration and clinical severity of active immunization and adoptive transfer EAE. Curcumin inhibited EAE in association with a decrease in IL-12 production from macrophage/microglial cells and differentiation of neural Ag-specific Th1 cells. In vitro treatment of activated T cells with curcumin inhibited IL-12-induced tyrosine phosphorylation of Janus kinase 2, tyrosine kinase 2, and STAT3 and STAT4 transcription factors. The inhibition of Janus kinase-STAT pathway by curcumin resulted in a decrease in IL-12-induced T cell proliferation and Th1 differentiation. These findings highlight the fact that curcumin inhibits EAE by blocking IL-12 signaling in T cells and suggest its use in the treatment of MS and other Th1 cell-mediated inflammatory diseases. Publication Types:
Research Support, Non-U.S. Gov't
Prodotto presente nel curry può aiutare il sistema immunitario a ridurre le placche di amiloide che si formano nel morbo di Alzheimer
Pubblicato nel numero di ottobre 2006 di “Journal of Alzheimer's Disease”, i risultati iniziali di uno studio che può portare a definire un nuovo approccio nel trattamento del morbo di Alzheimer, attraverso il potenziamento del sistema immunitario, usando la curcumina, prodotto noto per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Prendendo campioni di sangue di 6 pazienti affetti dal morbo di Alzheimer e tre campioni di sangue di soggetti sani (controllo), i ricercatori hanno monitorato l’attività dei macrofagi, i quali mediante il sistema immunitario attraversano la barriera emato-encefalica, ripulendo i neuroni dai metaboliti ma anche dalla beta amiloide.
I ricercatori hanno trattato, in una cultura cellulare,i macrofagi con curcumina per 24 ore e successivamente hanno introdotto la beta amiloide.
In tre su sei campioni, derivanti dai pazienti affetta da Alzheimer, i macrofagi hanno migliorato la loro efficacia nell’eliminare i metabolici rispetto al gruppo non trattato con curcumina. Invece, nessuna variazione è stata riscontrata nel gruppo di controllo: in questo caso i macrofagi hanno mantenuto la loro efficacia sia in presenza che in assenza di curcumina.
Nei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer la curcumina, quindi, aumenta del 50% l’efficienza del sistema immunitario nell’eliminare la beta amiloide.
Il prossimo step sarà l’identificazione dei fattori che favoriscono la risposta di queste cellule immunitarie.
Inoltre, il metodo usato per effettuare questo studio – il controllo dell’efficienza dei macrofagi nell’eliminare la beta amiloide dal cervello, può rappresentare un nuovo modo per studiare l’efficacia dei nuovi farmaci contro l’Alzheimer.
La curcumina può aiutare il sistema immunitario a combattere direttamente i danni causati dalla formazione delle placche di beta amiloide. Trattamento completamente differente dai recenti approcci a questa malattia come è l’uso dei vaccini.
Una recente ricerca di laboratorio dimostra che la curcuma, ingrediente fondamentale del curry, potrebbe essere utile per bloccare e distruggere un tumore del sangue.
Il Dr. Bharat B. Aggarwal e i suoi colleghi del centro oncologico MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas a Houston, hanno scoperto che, aggiungendo la curcumina alle cellule umane affette da mieloma multiplo, un tumore a carico delle cellule del sangue, viene impedita la replicazione cellulare ed eliminate le cellule rimaste.
Il ricercatore ha sottolineato che alcuni studi hanno dimostrato che la curcumina, anche in quantità massicce, non provoca alcun effetto collaterale negli esseri umani. E’ pertanto consigliabile alle persone affette da tumore, un consumo maggiore di curcumina.
Precedenti ricerche di laboratorio hanno dimostrato che la curcumina, oltre a curare e prevenire il cancro, potrebbe avere proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Studi di laboratorio su animali suggeriscono che la sostanza potrebbe contribuire alla guarigione delle ferite e si rivelerebbe utile e nella Sclerosi Multipla e nella Malattia di Alzheimer.
Aggarwal e i suoi collaboratori, nel loro rapporto pubblicato sulla rivista scientifica Blood, sottolineano che i pazienti affetti da mieloma multiplo hanno particolarmente bisogno di nuove terapie. Dopo la diagnosi di questo tumore del sangue, i pazienti hanno una sopravvivenza media compresa tra due e tre anni.
Nel corso del progetto, i ricercatori hanno aggiunto la curcumina a un campione di cellule umane colpite da mieloma multiplo e hanno potuto osservare in che modo la sostanza influiva sullo sviluppo del tumore.
Durante un’intervista, Aggarwal ha spiegato che la curcumina sembra bloccare l’attività dell’”interruttore biologico” denominato fattore nucleare kappa-B (NF-kappaB). Quando il fattore NF-kappaB si attiva, ha proseguito il ricercatore, sembra a sua volta determinare l’attivazione di molti geni collegati al tumore.
Esaminando le cellule di mieloma multiplo prima dell’aggiunta di curcumina, gli autori hanno scoperto che praticamente tutte contenevano forme attivate di NF-kappaB. Aggarwal ha anche precisato che, dopo avere aggiunto la curcumina, l’attività dell’NF-kappaB risultava inibita, le cellule di mieloma multiplo non si replicavano più e le rimanenti cellule morivano.
Aggarwal ha spiegato che è piuttosto difficile studiare gli effetti della curcumina su un vasto numero di pazienti perché questo tipo di sperimentazioni sono molto costose e ha aggiunto che spesso i fondi necessari a questo tipo di ricerche provengono da un’azienda che prevede di ricavare un profitto se il trattamento testato risulta efficace; tuttavia, nel caso della curcumina, trattandosi di una sostanza naturale, nessuna azienda potrebbe reclamare i profitti se la curcuma risultasse efficace contro il cancro.
In ogni caso Aggarwal spera che queste nuove scoperte e le precedenti ricerche che evidenziavano i benefici della curcumina, possano ispirare altri ricercatori a proseguire nello studio delle sue proprietà. Aggarwal prevede che se la curcumina si rivelasse davvero un trattamento efficace e sicuro contro il cancro, proseguire le ricerche porterebbe vantaggi per tutti